Nella città famosa nel mondo per la mortadella, tanto che quasi dappertutto viene chiamata Bologna, è stata però la porchetta ad essere celebrata per secoli, con una festa che probabilmente è stata la più importante e significativa tra tutte quelle che si celebravano a Bologna.
La porchetta è un salume che si è abituati a connotare in altre zone d’Italia e non a Bologna: invece, già dal 1249, nel giorno di San Bartolomeo (24 agosto) tutta la città veniva coinvolta in una festa celebrativa che riguardava ogni ceto sociale, e aveva la porchetta come elemento caratterizzante. Si è sempre creduto che la festa fosse nata per celebrare l’arrivo a Bologna di re Enzo (Heinz, figlio dell’imperatore Federico II) fatto prigioniero nella battaglia di Fossalta: questa tesi, diffusa soprattutto dal Rinascimento, è messa in dubbio da studi recenti, ma anche se il motivo forse non è quello di Re Enzo non c’è dubbio che la festa della porchetta si celebrasse a Bologna già quasi otto secoli fa.
La festa originaria comprendeva giochi, intrattenimenti e anche un Palio di San Bartolomeo. Dopo il lancio di cibi vari, il culmine si raggiungeva quando i nobili – dal balcone sopra la porta del palazzo comunale – gettavano alla folla festante una grossa porchetta arrostita. Nel XVI secolo si hanno resoconti più dettagliati sulla festa della porchetta a Bologna, specialmente da parte di Giulio Cesare Croce, lo scrittore famoso per i suoi Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno. Leggendo le sue cronache sembra che in questo periodo (seconda metà del ‘500) la porchetta bolognese avesse preso lo scettro della festa relegando il palio e le altre iniziative a ruoli secondari, diventando la protagonista di tutta la giornata e non solo del momento celebrativo del lancio dal balcone del Palazzo. Tutta la città profumava della cottura in ogni casa e nelle osterie e, come scrive Croce …“per tutto né si vede altro che portare piatti di qua e di la con della porchetta dentro e presentarne a questo e a quello”…Nobili e popolani, tutti quel giorno sembravano non avere altro interesse che cibarsi di porchetta, e musiche, balli, giochi sembrano quasi un pretesto di contorno al cibo, invece del contrario.
Nel secolo successivo a Croce la festa raggiunse un fasto e una rappresentazione grandiosi per partecipazione, per spettacoli e per scenografie, che culminavano sempre con il lancio dal balcone di una porchetta arrostita. Ancora per tutto il XVIII secolo ogni 24 agosto Bologna celebra la sua festa in modo sontuoso e coinvolgente, fino al 1796, quando le truppe di Napoleone entrano in città e, tra le varie disposizioni, sopprimono la festa della porchetta.
Purtroppo la festa non fu più ripristinata e Bologna e a Bologna si è persa la memoria di questo 24 agosto che per secoli ha celebrato una specialità che oggi appartiene più ad altre città, ma che qui ha trovato un omaggio che pochi hanno saputo tributarle allo stesso modo.